di Tonino Scala
Ha chiuso ospedali, ha distrutto i trasporti, non ha speso sei miliardi di euro di fondi europei, ha fatto diventare le partecipate un cimitero. Più che una legislatura la sua esperienza politica è stata un insieme di processi, indagini e arresti che hanno coinvolto i suoi consiglieri regionali. Se la legge che vale per i consigli comunali fosse applicata anche per i consigli regionali sarebbe stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. Ha messo le mani sulla costa e sul Vesuvio, non ha bonificato un centimetroquadro di territorio e Stefano Caldoro afferma che “La Campania è la miglior Regione italiana”.
Concussione, peculato, corruzione, rapporti con clan, non si è fatto mancare nulla, questi solo alcuni dei capi di imputazione di una storia di condizionamenti dove a perdere sono stati solo i cittadini campani. Una vera e propria questione morale aggravata da un mal governo e da una maggioranza senza idee e senza numeri. Sono mesi che non si riesce a legiferare in una regione che ha bisogno di investimenti e non di tagli, di governo e non di ricatti. In questi anni programmazione zero, un governo, sempre che così possa essere definito, una maggioranza che tra austerity e annunci ha paralizzato tutto e tutti. Una regione allo sbando, un’idea di sviluppo inesistente con continui balletti e ricatti che hanno immobilizzato la Campania. E lui se ne esce con “La Campania è la migliore Regione italiana”, ma dove vive?
Mentre la crisi avanza, le aziende chiudono, la sanità e i trasporti sono allo sfascio, decine e decine di inchieste rendono ancor meno credibile un governo regionale che ha dimostrato abbondantemente l’incapacità di amministrare la regione e lui afferma che “La Campania è la migliore Regione italiana”.
Stefano Caldoro tra tagli e inefficienza, inchieste e favoritismi ha dimostrato la sua incapacità di governare una terra complessa come la nostra.
La Campania ha bisogno di un progetto serio e credibile che possa riaccendere la speranza.
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