Primo Maggio di arte e cultura, strade affollate da cittadini e turisti. Tanti i musei gratuiti, con la mia famiglia ho scelto Ercolano. Tanta, tanta folla, tante persone in fila, secondo la sovrintendenza ci sono stati 5.350 visitatori. Una giornata di sole e di gente che ha invaso il nostro patrimonio culturale, artistico e ambientale. Oltre agli scavi di Ercolano da segnalare le 10.715 presenze di Pompei (l’ingresso era a pagamento), 971 Oplonti e 339 di Boscoreale. In totale 17.375 presenze che aggiunti agli oltre 3000 visitatori al gran cono del Vesuvio fanno superare la cifra di 20.000 visitatori nella sola area a sud di Napoli. Una giornata che ci fa intravedere la vera strada sulla quale investire, il petrolio per il sud, per l’Italia. Questo lo scopriamo quando siamo in fila per l’accesso a uno dei siti più belli al mondo, gli scavi di Ercolano, quell’enorme mole di persone si trasformano nella nostra mente in numeri, alberghi, ristoranti, in soldi insomma in una terra che arranca, in un posto dove la parola “lavoro” è diventata l’eterna sconosciuta. Questo lo dice l’Unione europea in un rapporto che tra l’altro afferma che il nostro Paese «non ha una strategia nazionale per lo sviluppo del suo settore culturale e creativo». Abbiamo il petrolio e grazie ai tagli lo lasciamo sotto terra, anzi buttiamo terreno sopra, e anziché investire in questa preziosa risorsa, il nostro bel paese continua a tagliare (-35% tra il 2008 il 2011). Negli anni Cinquanta e Sessanta l’investimento statale in cultura e patrimonio artistico era quattro volte tanto. In cifre assolute, l’Italia, a fronte di un patrimonio artistico culturale molto più vasto di qualsiasi altro paese europeo, ha disposizione per il settore 5,6 miliardi di euro contro i 7,5 miliardi della Francia o i 12,5 miliardi della Germania, che non ha né Pompei, né il Colosseo, né gli Uffizi né Venezia. Da un lato l’austerity, dall’altro la miopia e la negligenza non fa partire la macchina dello sviluppo. Serve un profondo ripensamento, se si vuole che la cultura porti crescita e s
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