Che cucino oggi? È ‘na parola, tutto ciò che sapevo fare l’ho già fatto in questi giorni, due settimane, di quarantena obbligata!
E allora? Ripeto le canzoni che so cantare o compongo? Compongo!
Cosa? È ‘na parola.
Penso, ripenso, penso e ripenso ancora. Apro lo stipo, ma… prendo un libro e che trovo? La forma dell’acqua. No, non cucino acqua, ma il libro mi ha fatto venire un’idea.
Amo Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri. Chi mi conosce lo sa. Un amore che nacque da un articolo letto tanto, ma tanto tempo fa. Lo amo da quando per caso capii da dove nasce il famoso protagonista dei suoi gialli. Oggi non è un segreto che il cognome del popolarissimo ispettore Salvo Montalbano ideato dallo scrittore siciliano sia stato un omaggio al collega catalano, ma negli anni novanta no. Lo scrittore Catalano in questione, per chi non avesse capito, è Manuel Vázquez Montalbán, autore che ho amato. Amato tanto.
Assassinio al comitato centrale, suggerito alla casa editrice Sellerio da Leonardo Sciascia, folgorò Camilleri. Perchè? A differenza di tutti i gialli che aveva letto, in questo romanzo l’evento delittuoso avviene in un contesto che ha la stessa importanza, dignità dell’assassinio stesso. A me folgorò invece Tatuaggio edito da Feltrinelli che a dire dello stesso Montalban, è un prodotto alcolico. Lì ho iniziato ad apprezzare Pepe Carvalho un personaggio sopra le righe, bello proprio per questo. Nel I994 uscì La forma dell’acqua, il primo libro con protagonista di Salvo Montalbano lessi la storia e… nacque un grande amore per proprietà transitiva.
Non vorrei depistarvi lo so volete sapere cosa ho cucinato? È facile, lo avrete già capito. La pasta ‘ncasciata. Un piatto tradizionale della cucina messinese che più volte abbiamo visto mangiare al Commissario Montalbano, quello cucinato spesso dalla cammerera Adelina. Non ho rispettato tutta la ricetta non avevo gli ingredienti giusti, poi ho un figlio vegetariano ed ecco a voi una ‘ncasciata a modo mio. Più leggera, molto più leggera, più che ‘nacasciata è ‘na ‘ncascaitella 😉 è pasta con salsa melanzane, caciocavallo, pecorino e pangrattato,ma non importa questo, almeno per me. Mi interessa chiudere gli occhi e rivivere quelle pagine che mi hanno emozionato tanto in questi anni di convivenza non forzata. Insomma un omaggio a me, alla mia famiglia e ad uno scrittore che ho amato. Dimenticavo perché si chiama ‘ncasciata? “u ncaçio”che fa pensare “alla brace” si metteva la pentola direttamente sulla brace con il coperchio oppure da ‘ncaciata con il cacio. Non so quale sia l’interpretazione autentica non sono siciliano, anzi messinese.
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