La verità, quella vera, su Melito

Sulla vicende delle dimissioni di Venanzio Carpentieri, il sindaco Pd di Melito, arrivate nella giornata di giovedì scorso, Sel ha molto da dire. Alle scorse elezioni amministrative dopo aver esperito tutte le strade per costruire un nuovo e rinnovato centrosinistra a Melito preferì non presentare la lista. Nulla di nuovo c’era nel centrosinistra anzi c’era una vera e propria continuità con il passato. Roberto Saviano, in un reportage su la Repubblica nel febbraio 2011 dal titolo «Così votano i boss», affermava: «tra i dirigenti del Pd di Melito vi sono tanti amici e collaboratori di Alfredo Cicala (che il boss pentito Prestieri descrive come «l`unico politico ammesso ai summit del clan Di Lauro»). Non avevamo visto segnali veri di cambiamento rrispetto a quel passato che portò Mellito allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Giovedì le dimissioni e Sel vuole dire la sua su una vicenda con tratti oscuri. E lo fa attraverso l`intervento congiunto di Carmine Russo, segretario cittadino di SeL e di Tonino Scala, responsabile provinciale Enti locali SeL: “Sulla crisi di Melito –  dichiarano – è in atto una grave mistificazione della realtà e degli avvenimenti che hanno portato alle dimissioni del sindaco. Quest `ultimo non può dichiarare genericamente di essere vittima di qualcuno che fa politica spalleggiato dal `guappo di turno `: con colpevole ritardo ha il dovere di fare nomi e cognomi di queste persone che utilizzano questi metodi e soprattutto deve fare i nomi e cognomi di coloro che si lasciano utilizzare, altrimenti più che una denuncia appare una minaccia e non vorremmo trovarci tra venti giorni che le dimissioni ritirate e con la stessa maggioranza di oggi in una ritrovata `pace sociale `. Si impegni in atti concreti per combattere la criminalità”.

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