L’Italia brucia

Niente da fare se ne andato. Se ne andato via in mezzo al caldo mentre il paese si squaglia sotto il fuoco doloso. Se ne andato via e le sue ferite bruciano, fanno male. Se ne andato via con un gesto eclatante. Una latta di benzina, Piazza Montecitorio, un accendino per darsi fuoco. Un accendino per dire basta ad una vita fatta di stenti. Basta al suo stato di disoccupazione. Basta ad un paese che non da nulla. Basta basta basta. Un gesto eclatante per mostrare a tutti un dramma, un grande dramma quello del lavoro che non c’è. Un dramma che è anche nostro. È morto nel giorno in cui il premier Monti all’assemblea di Comunione e liberazione ha detto che la crisi è alle spalle. Si alle nostre spalle. Mentre continuiamo a camminare con le spalle contro il muro. È morto nel giorno in cui Sting ha cantato per 500mila euro al matrimonio della sorella di Putin. Due giorni prima il cantante progressista aveva attaccato lo stesso Putin per l’arresto del gruppo musicale Pussy Riot.  E sorde so e sorde. Spero che non ci siano altri gesti come questi presi dalla disperazione in un paese disperato dove nessuno ascolto nemmeno innanzi alla morte. Riposa in pace.

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