Lo spicciafaccende” di Tonino Scala (Il Quaderno Edizioni, 2016)

“Lo spicciafaccende” di Tonino Scala (Il Quaderno Edizioni, 2016)
A furia di “spicciare faccende”, Mario, l’ex poliziotto protagonista di questa vicenda, finisce in uno di quei garbugli intricatissimi che forse era meglio farsi le faccende proprie. Una vedova che forse non è vedova, un caro estinto che forse non è tanto estinto; soldi, petrolio ed ex colleghi che di fare i poliziotti tanta voglia non ne hanno. Mario invece di risolvere il giallo ha scoperto di avere un certo interesse, forse perchè la vedova è bella da mozzare il fiato? Castellammare, Vico Equense e Meta, Mario si muove veloce attraverso le cittadine della penisola sorrentina, che rimangono luoghi ameni solo per i turisti sempre meno per chi le abita e spesso vi sopravvive perchè son diventate un lusso per gli stessi abitanti. E allora su e giù dal Monte Faito alla ricerca di indizi, mentre risuonano nella vecchia Fiat Punto di Mario le canzoni di una vita, che rendono meno banale la quotidianità di uno che per essere “omme ‘e parola” ha rinunciato al posto fisso per salvare un amico, proprio un “Matto”, come quello dei tarocchi. Tonino Scala ama sperimentare, mettersi in gioco, mi ricorda il Peppe Lanzetta di “Incendiami la vita”, ben vengano gli autori a caccia di una lingua, “in una goccia d’inchiostro// pronti a correr giù per la ripida penna”, chioserebbe la Szymborska, e strizzerebbe l’occhio a uno come Tonino che la “gioia di scrivere” ce l’ha nel sangue.
di Luigi De Rosa, libraio.

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