I Quartieri Spagnoli di Napoli sono una Città nella… Città. Il grande Raffaele Viviani ne parlò in varie occasioni, a cominciare da “Bammenella” (‘e coppe quartiere), portata al successo da Angela Luce, Mirna Doris, Fiorenza Calogero e cantata anche dalla Milanese Ornella Vanoni.I Quartieri Spagnoli, per molti, moltissimi, sono sinonimo di “zona degradata ad alta presenza camorristica”. Quartieri Spagnoli, per e Emilio Vittozi mio fraterno amico, vuol dire (anche) “Trattoria da Nennella”, Vico Lungo Teatro Nuovo 103/104. Una trattoria nata nel 1949 con… Nennella, la nonna dell’attuale proprietario. Era un solo vano con 12 posti a sedere, cucina semplice, casalinga, con la “marenna per i fravicatori”. Altri tempi, potrebbe affermare qualcuno, tempi tanto cari al già citato Viviani che scrisse una stupenda lirica dedicata ai muratori di quel periodo. La “Trattoria da Nennella” offre una cucina casalinga, non la cucina tipica napoletana, che in tanti altri luoghi è decantata, ma proprio quella di “casa” ! Il piatto forte, clou dell’intero menù, è la pasta e patate con provola. La trattoria è aperta dal Lunedì al Sabato, mattina e sera, per l’impiego di 26 camerieri. La “Trattoria da Nennella” non si avvale di pubblicità: è il passaparola dei Clienti la migliore pubblicità… Ben inseriti nel tessuto sociale del quartiere, ogni 2/3 anni organizza una mega- Festa Popolare “gratuita”: il 9 Settembre scorso accorsero in oltre 3.000 persone, serviti da camerieri in costume, con luminarie in tutta la zona, con una torta di 60 Kg., con Musica, con Amici come Francesco Paolantoni ad intervenire sul palco, con il Sindaco Gigino de Magistris ad affermare “Che vi site firate ‘e fà…”. Qual’è la caratteristica della “Trattoria da Nennella”? E’ un’autentico Teatro di Arte Culinaria: il Padrone, Ciro, con i suoi dinamici collaboratori, si esibisce in farse, gags per il piacere dei presenti, napoletani e non. Che, poi, sono coloro che “ci fanno campare” (cit. Ciro). A Carnevale, a Piedigrotta, a Natale, a Pasqua, sempre, ogni giorno, c’è un’atmosfera allegra, coinvolgente, serena anche per chi non conosce la Lingua Napoletana… Si canta, si balla, ci si esibisce in Napoletano, che è una vera e propria Lingua… I prezzi sono veramente modici, la cucina offre piatti come pasta e patate con la provola, pasta e ceci, pasta e fagioli, molto graditi dai commensali. Estate od inverno non fa differenza: l’accoglienza è sempre la stessa, per l’intellettuale (con
pubblicazioni “impegnate” sotto il braccio) e per lo sportivo (con “Il Corriere”), per l’impiegato e per l’insegnante, per chi è nato all’ombra del Vesuvio o chi ha visto i natali sotto la Madunnina…
Io ci sono stato e ci sono ri-tornato più volte…
Andateci anche Voi!Io ed Emilio Vittozzi ci siamo andati e vi assicuro…ci ritorneremo! Una minaccia? No una promessa
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