Mio fratello si chiama Amir e vende i fazzoletti al semaforo di via Marina,
mio fratello ha un doppio lavoro lava anche i vetri con il caldo afoso,
mio fratello non è braccato dalla finanza in un’Italia senza fatture con una fattura nel cuore,
mio fratello piscia dietro l’albero e spera che gli occhi indiscreti guardino da un’altra parte,
mio fratello pensa che questo paese di merda sia il paese più bello del mondo,
mio fratello ama, ama la sua donna che lavora sotto i ponti di via Ferrante,
mio fratello sogna, sogna una vita normale in un mondo normale,
mio fratello sogna un giorno normale tra un tergicristallo e un pacco di Finosoft, ma sti’ fazzulettine e faranno in Africa!
mio fratello spera che prima o poi di riuscire a pagare Pasquale ‘o senatore, che ha fatto una macumba a Jennifer, la sua donna,
mio fratello pulisce vetri, vende fazzoletti e pensa ai pompino a basso costo,
mio fratello ha dignità che si rispecchia in un secchio d’acqua sporca,
mio fratello…
mio fratello mi ha scassato il cazzo lui e la partita di questa sera…
ci vediamo alle 21 porto le pizze, tu compra le birre!
Non so come si chiamasse,ma lo incontravo ogni giorno al semaforo,mentre andavo a lavorare al Sindacato,dopo l’orario scolastico.Nero come il carbone,con gli occhi brillanti e il sorriso di madreperla..Vendeva fazzolettini e ne compravo un pacchetto al giorno…Avevo i miei tre bambini dietro,nella macchina più vecchiotta della mia città…”Mamma ma compri sempre i fazzolettini di carta?” mi chiedevano e io rispondevo”Facciamo la collezione”..Niente poteva valere il sorriso e lo splendore dello sguardo di quel ragazzo anonimo,ma così atteso al semaforo,ogni giorno..Fu un pomeriggio che,mentre pagavo la piccola somma scose delle lacrime nei mei occhi e lo sentii gridare”No,bella signora,i miei fazzoletti non devono servire per il pianto…me li riprendo tutti” Scivolò sul mio viso una carezza e allora sorrisi”No,non ti preoccupare,faccio la collezione”Una sferzata di gomme dell’auto e andai via per non fargli scorgere altre lacrime..Non so come si chiamasse,ma era più di un fratello,di un amici,di un innamorato….Quel sorriso luminoso mi rendeva più gaia la giornata…Oggi un mio alunno mi ha detto”Maestra come sono belli i bambibi neri,sono tutti colorati”L’ho abbracciato e in mente mi è venuto un arcobaleno ,tanti colori per il sereno e la quiete…Non so come si chimasse,non l’ho più rivisto,ma gli ho dato un nome “umanità” ,la parte buona,vera e appassionata di questa nostra povera,falsa,umanità,in vendita la migliore offerente..Lui no,lui vendeva fazzoletti e asciugava le lacrime con una carezza….Meraviglioso ragazzo colorato! TINA PICCOLO(AMBASCIATRICE DELLA POESIA ITALIANA NEL MONDO)
Che storie ci sono dietro quei visi che troviamo ai semafori? me lo sono sempre chiesto anch’io, e mi chiedo come si faccia a vivere così ai margini di un palo che con i suoi colori scandisce la vita loro e la vita nostra!