MORTI CHE PROFUMANO DI VITA…

Reduce dal concorso letterario “Giancarlo scriverebbe di – in ricordo di Giancarlo Siani”, indetto dagli “Studenti contro la camorra” e da “Radio Siani”, in stretta e proficua collaborazione con www.ilmattino.it (risultando, fra l’altro, fra i 5 vincitori!), mi sono recato al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) in Via dei Mille 60, ubicato nello storico Palazzo Carafa di Roccella.

Cosa c’è di tanto importante da condurmi lì?
E’ stata la voglia di ri-vedere la Citroen Mehari color verde di Giancarlo Siani, l’auto sulla quale fu ucciso il giovane giornalista de “il Mattino” il 23 settembre 1985!
Nella location dove è posizionata l’auto, è possibile vedere tante foto del giovane Giancarlo, immagini di un giovane come tanti, con la passione della penna.
E’ una “Sala della Memoria” dedicata a tutte le Vittime innocenti di camorra: in Campania ben 180!
E poi sono esposte anche le foto di 28 giornalisti ammazzati nel compimento del loro lavoro, come Giancarlo Siani…
Il tutto crea un’atmosfera di sdegno, rabbia, perché la camorra, come la mafia, è una montagna di merda!
I tanti volti di bambini, giovani ed anziani uccisi dalla delinquenza organizzata non possono che far nascere dentro ogni persona civile una sola domanda: “Perché?”, con una sola risposta: “La camorra è un cancro che va estirpato con tutte le radici!”.
Volti conosciuti ai più e volti anonimi, uniti dallo stesso destino: essere stati colpiti dalle armi della camorra.
Giancarlo Siani, Petru Birladeanu, Pasquale Miele e tanti, troppi ancora…

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