Non sono un fottuto giornalista eroe

Jacopo Fernandez: che bel personaggio! Conosco solo da poche ore questo personaggio e già lo amo. Non sono per gli amori facili ma non vi nascondo che sotto alcuni aspetti vorrei essere Jacopo Fernandez. Certo non è Humphrey Bogart ma proprio per questo me piace assaie. La penna di Antonio Di Costanzo è riuscita a creare una figura a dir poco mitologica oserei dire. Quello di un giornalista fancazzissta che non per voglia ma per circostanze esterne, femmene, si trova invischiato in un giallo per l’uccisione di un cingalese. Jacopo Fernandez è il protagonista del giallo, edito da Centoautori nella collana tracce misteriose gold, “Non Sono Un fottuto giornalista eroe” del giornalista scrittore Antonio Di Costanzo. Bello, divertente, a tratti irriverente, un giallo commedia da leggere tutto in un fiato. Scrittura scorrevole, lineare, ironia di un personaggio costruito ad arte che ha un unico grande obiettivo nella sua vita: svegliarsi tardi la mattina. Calamita di guai, Jacopo vive in un bilocale con il suo gatto che tra i suoi hobby ha quello di ingravidare le gatte del palazzo: non riesce a resistere alla gatta del dentista. Jacopo ama bere e la sua vita è circondata da personaggi che sembrano usciti da un film di Woody Allen. Federica un avvocato che si batte perché ”Vuoleunmondomigliore”, Evaristo l’astrologo che puntualmente ogni notte Jacopo, ubriaco fradicio, chiama alla ricerca di informazioni su Giove e Saturno. I due idraulici, Stanlio ed Olio, che per una perdita d’acqua distruggono la casa, il direttore Giovanni e dulcis in fundo la poliziotta Flavia Pulvirenti siciliana, catanase napoletana di adozione bella, più che bella con la quale, per una serie di inconvenienti non riesce mai a quagliare. Una di quelle donne che sogni la notte, una di quelle donne che famme chelle che vuò una di quelle donne che sogni, sogni e poi… È Federica a fare entrare il nostro giornalista politicamente scorretto in questo giallo, è Federica che all’una di notte immette nella vita di Jacopo la cognata di un cingalese morto ammazzato. Una storia che porterà il giornalista fancazzista a trovarsi suo malgrado in una storia di camorra e soldi falsi. Un giallo irregolare perché manca l’indistinta separazione tra buoni e cattivi. E proprio per questo accattivante. Antonio di Costanzo è riuscito con il suo giallo ad entrare, attraverso un mondo che apparentemente sembra irreale, nei vicoli di una città senza sole. Nel ventre di Napoli e delle sue tragicommedie. Una città ricca di storie e di commedie. Una città dove nei bassi fino a ieri abitati da poveretti, femminielli e puttane, oggi ci sono squadroni di extracomunitari. Non sono un fottuto giornalista eroe lo leggi in una nottata, è bello ironico e vuoi sapere dove va a parare questo bel personaggio che dire adesso devo leggere il primo della serie Volevo solo svegliarmi presto la mattina. Buona lettura.

“…Sono solo un giornalista aspirante scrittore che gira con la macchina per guardare puttane e trans che battono in strada, che si ubriaca guardando le partite in tv, che crede agli oroscopi e che in questo momento della sua vita è innamorato di un sbirra dal corpo pazzesco…”

 

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