Il 25 Aprile del 1945 i Partigiani liberarono l’Italia dal nazi-fascismo, che aveva significato violenza, razzismo, omofobia, xenofobia ed, infine, guerra e morte!
Migliaia di donne ed uomini sacrificarono la propria vita per offrire un futuro di libertà, democrazia, giustizia e pace alle nuove generazioni.
Questi Valori condensarono la Costituzione, ora sempre più in pericolo per un’innegabile deriva revisionistica.
Governi di centro-destra hanno tentato, più volte, di “chiudere con la Resistenza”, di cancellare nella coscienza dei giovani i valori alti della lotta di Liberazione e della Costituzione Repubblicana.
Più volte, in vari modi, hanno tentato di cancellare Matteotti, Gramsci, Di Vittorio, Pertini, Ingrao, Berlinguer, Nenni, Lussu, Foa, le lotte Operaie, il 68…
Oggi, nel 2015, 70 anni dopo la Liberazione, sono a rischio la libertà di pensiero, di espressione, il lavoro, i diritti sindacali, lo stato sociale, la tutela della salute, l’istruzione pubblica.
In tutt’Italia si sono svolte manifestazioni per ricordare il 70° anniversario della Liberazione, piccoli e grandi, con la lettura delle lettere dei condannati a morte o con l’esecuzione di canti dell’epoca, con l’esposizione di fotografie o con la deposizione di corone d’alloro.
In un certo senso, a mio modesto parere, l’iniziativa di WWW.NONINVANO.IT è da inserire in tal senso: sulla facciata di Palazzo Reale a Piazza Plebiscito a Napoli, nascosto da strutture di ristrutturazione, sono state esposte ben 106 foto, in bianco e nero, di vittime innocenti della criminalità.
Per il passante meno distratto, per i turisti che “apprezzano” ogni angolo della città, è un vero e proprio colpo: ‘ste foto servono per non dimenticare…
Non dimenticare, ad esempio, Angelo Vassallo e Teresa Buonocore, Petru Birlandeanu e Giuseppe Veropalumbo, Paolino Avella e Claudio Tagliatatela, Annalisa Durante e Silvia Ruotolo, Maurizio Estate e don Giuseppe Diana, Pasquale Miele e Giancarlo Siani, Simonetta Lamberti e Filomena Morlando, Marcello Torre e Mimmo Beneventano, tanto per citarne solo alcuni.
Non dimenticare le vittime della Liberazione, non dimenticare le vittime della criminalità: l’impegno è lo stesso per tutti. Tramandare tutto quello che ci hanno lasciato, pagando di persona, con la propria vita!
Nessuno dimentichi, nessuno.
di Emilio Vittozzi
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