Sulla tratta ferroviaria Napoli-Baiano dell’ex Circumvesuviana, dopo Nola e prima di Camposano, sestultima fermata, c’è Cimitile.
Piccolo paese dove c’è un Complesso Basilicale Paleocristiano di notevole importanza, pur se non conosciutissimo.
Al complesso monumentale, circondato dall’abitato di Cimitile, si accede da Via Madonnella, essendo impraticabile l’originario ingresso, noto come “arco santo”. Il fascino emanato dal luogo è determinato dal concentramento in un’area di circa novemila metri quadrati di ben sette edifici di culto, di età paleocristiana e medievale: la basilica di San Tommaso, la cappella dei SS. Martiri, la basilica di San Felice, la cappella di San Calionio, quella di Santa Maria degli Angeli, la basilica di San Giovanni e quella di Santo Stefano.
Il luogo è tenuto abbastanza decentemente se si considerano i molti tagli dei vari governi che mal-amministrano l’Italia; certamente più cartelli di spiegazione non sarebbero inutili, anzi…
Visitando i sette edifici, immersi un un verde ombreggiante, si fa quasi un… viaggio nel tempo: sono molti gli affreschi da ammirare, tanti gli archi da contemplare, vari gli angoli da… “respirare”.
Nella basilica di San Tommaso sono visibili alcune delle ottantaquattro tombe rinvenute al di sotto del pavimento. Vicino al campanile è situata un’antica vasca per la produzione del vino.
Nella cappella dei SS. Martiri ci sono ancora straordinari affreschi riguardanti Adamo ed Eva, Giona gettato in mare, Sant’Eusebio e la Maddalena. In più cinque scene della passione di Cristo.
Nella basilica di San Felice, la più importante ed imponente di tutte, sono visibili le tombe dei santi Felice e Paolino, vari affreschi tra i quali una stupenda Madonna perfettamente conservata, preziose colonne di marmo, archi mosaicati.
La cappella di San Calonio conserva i resti del santo tanto venerato a Cimitile.
La cappella di Santa Maria degli Angeli è nota anche come cappella dei Morti perchè nell’Ottocento vi furono seppelliti i membri della confraternita dell’Addolorata. Su una parete si trova un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino tra due angeli.
La basilica di san Giovanni era la più frequentata dai fedeli.
Infine, la basilica di santo Stefano è adornata da due colonne scanalate con capitelli corinzi databili al II secolo d. C..
Credo che una visita del lettore a quest’antico complesso archeologico sia consigliato per un’arricchimento culturale grazie alle bellezze della nostra provincia.-
Leave a Reply