di Tonino Scala
La quarantena ci ha fatto riscoprire il piacere di pranzare, di cenare insieme, di stare intorno ad un tavolo, di parlare. Parlare…la cosa più semplice diventata la cosa più complessa in questa frenesia obbligata dalla vita! Un po’ ci ha fatto bene fermarci, parlo per me che corro senza soste da sempre. Mia mogli oggi giorno mi dice ha sto battendo il mio record, in venti anni di matrimonio, di permanenza consecutiva in casa. Oggi giorno una asticiella in più: e vaiiiii!
Abbiamo anche scoperto la voglia di sapere, di analizzare, di discutere il nostro presente partendo dalle notizie del tg. Oggi tra le tante brutte notizie una ci ha colpiti: “Napoli, clochard trovato morto per strada dopo una notte di gelo”.
Silenzio.
Anche la zuppa di lenticchie calda senza pasta, con peperoncino e olio, sembrava ammutolita.
Poi mia moglie ha rotto il ghiaccio, facendomi una domanda che può sembrare banale, ma non lo è.
– Quando muore un clochard… le autorità chi avvisano?
Silenzio.
Poi una risposta che può sembrare anch’essa banale, ma non lo è:
– Quando muore un clochard bisogna avvisare l’umanità!
– E perchè?
La domanda del piccolo ormai grande in un silenzio tombale con i fumi della zuppa calda che arrivano fino agli occhi.
– Quando muore una persona che non ha nessuno è morta l’umanità e… l’umanità va avvisata!
Non sono io, ma mia moglie che ogni tanto prende in considerazione ciò che dico 😉
…e ti sembra di andar lontano lei ti guarda con un sorriso non credevi che il paradiso fosse solo lì al primo piano… #Faber
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