di EMILIO VITTOZZI
Tutti a dire: “Quando tutto sarà finito, saremo tutti diversi!”.
Quando tutto sarà finito? Ma quando?
Saremo tutti diversi? Ma in cosa?
No, io non credo che cambieremo da come siamo adesso: chi nasce “quadro” non muore “tondo” recita un detto popolare.
Perché saremo diversi? In cosa?
Prendiamo, ad esempio, il taccagno, l’avaro, l’asociale, colui che non con-divide niente: rimarrà così, senza alcun dubbio, per me.
Per anni, tantissimi anni, ogni 3 mesi, donavo il sangue all’Ospedale “Pellegrini” dentro ‘a Pignasecca.
Perché lì? Perché in quell’ospedale è morto mio parte.
Io, nel porgere il braccio, facevo un gesto di altruismo, di condivisione anche perché ero non-fumatore, non-bevitore, non-tossicodipendente ed, in più, 0 RH +, quindi estremamente atteso dal personale medico e paramedico del centro trasfusionale di quella struttura pubblica.
Ogni 3 mesi, per anni ed anni, al punto che mi conoscevano tutti, medici, infermieri, pulitori, guardiani…
Poi ebbi un infarto e lì finì la mia carriera di “donatore di sangue”: le varie pillole quotidiane presero il posto di quel gesto trimestrale.
Ma nella “Cultura della Donazione” ci credo e la pratico in altri modi: ad esempio, donando il jeans che non mi va più, il golf infeltrito, il giubbino fuori-moda, le scarpe sformate, indumenti ancora utilizzabili, per me superflui, per altri essenziali.
Senza farmi vedere da nessuno, poso i miei bustoni di plastica scura con abiti & altro, da me adoperati fino al giorno prima…
Non mi interessa sapere se il clochard, il senza-tetto, sia Cattolico o Mussulmano, sia Italiano o Straniero, sia di pelle chiara o scura, se è celibe o sposato: mi interessa solo sapere che la mia roba gli sia “utile”!
Certo, mi mancano le donazioni di sangue: ecco perché quando l’Associazione “L’Albero Rosso” bandì un Concorso di Poesia a tema libero partecipai senza esitazioni.
L’Associazione Onlus “L’Albero Rosso” nasce a Napoli il 28 giugno 1997 grazie ad un gruppo di donatori di sangue volontari, in stretta e proficua collaborazione con il SIT dell’Ospedale “Cardarelli” di Napoli; da allora è iniziata una campagna di promozione dei valori e dei principi di Solidarietà, attraverso qualunque mezzo, nella consapevolezza che possa trarne beneficio non solo chi sarà aiutato ma anche chi offrirà il proprio aiuto con la consapevolezza di aver fatto un gesto che per qualcuno vale la vita!
Così partecipai al concorso con delle riflessioni intitolate “Qualcuno dice”, conquistando il 1° posto della Sezione B!
Così quando il mio cordialissimo Collega Francesco di Palma mi ha consegnato una Mascherina Crown in tessuto lavabile, antipolvere, sottoposta ad un secondo processo di lavorazione per apporre il logo dell’associazione donatori volontari di sangue non ci ho pensato un solo attimo ad indossarla (Foto di Giuseppe Di Martino)…
Se posso essere utile all’Associazione “L’Albero Rosso” io ci sto sempre!
Perciò invito chi mi ha letto finora a prendere contatti tramite email, Facebook o telefono con l’associazione: per una donazione di sangue che vuol dire… donazione di Vita!!
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