QUANTO MI PIACE PEPPE LANZETTA!

di EMILIO VITTOZZI

Ho avuto il piacere, l’onere e l’onore di presentare libri del compianto Paolo del Vaglio (valentissimo Umorista grafico di fama nazionale), di Tonino Scala, Vladimir Luxuria, Benedetto Casillo, Gaetano Amato, Corrado Taranto, Gianni Simioli, Gianfelice Facchetti, Federico Jaselli Meazza, Ferdinando Kaiser, Carlo Fedele, Marco Pirone, Peppe Vitiello, Roberto Russo, Cinzia Perrone, Umberto de Gregorio.
Prima della “emergenza sanitaria” del Corona-virus (o Covid 19) si stavano organizzando le presentazioni di libri di Mauro Oropallo e, soprattutto, del grande Maurizio de Giovanni…
Ma mai, e sottolineo mai, ho presentato un’opera di Peppe Lanzetta!
Di ciò mi dispiace, sinceramente, perché amo il modo di scrivere di Peppe, uno scrittore, attore e drammaturgo unico nel suo genere: le sue storie sono ambientate a Napoli e circondario, con tutta la sua gente. Una città visceralmente amata, nel bene e nel male, per la sua grandezza anche nella miseria, checchè ne dicano i vari Vittorio Feltri e Matteo Salvini…
Sono storie dove si mescolano amore e rabbia, emarginazione e disperazione, violenza e dolcezza, sconfitte esistenziali e sogni di trasformazione. In una Napoli sconcia, slabbrata, brutale che produce rumore e musica, rabbia e servitù, periferia e mondo. Vite malvissute, di sbronze, di gesti disperati, di amori che salvano e di amori che distruggono.
Peppe Lanzetta non è uno scrittore classificabile in qualche categoria in quanto scrive di pancia; scrive come ama e come odia, scrive come parla…
Di lui ho letto “Sognando L’Avana”, “Il cavallo di ritorno”, “Una vita postdatata”, “Incendiami la vita”, “Pani e peperoni”, “Elogio di James Senese”, “Elogio del gigolò”, “Leggende metropolitane”, “Ridateci i sogni”, “Figli di un Bronx minore”, “La luce sia con voi”, “Un Messico napoletano”.
Ho partecipato a presentazioni di qualche suo libro e ho assistito a veri e propri show: è un autentico “animale da palcoscenico”!
Chissà cosa ci riserva il futuro?
Chissà cosa mi riserva il futuro?
Chissà se un dì io dirò “Buona sera a tutti, buona sera al nostro Ospite d’Onore, Peppe Lanzetta…”?

 

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