Scusami Ciro se non son venuto.
C’era troppo rumore attorno alla tua morte, troppe persone se la son venduta e troppe se la son comprata.
Questo pazzo mondo non lo capisco più, ti ha lasciato per terra senza una ragione che non fosse l’odio.
Ma dell’odio amico mio che ce ne facciamo?
Ho abbracciato i tuoi anni ricordando i miei e proprio no, non riuscirò mai a comprendere perchè.
Il tuo volto radioso dietro una bandiera, i tuoi occhi chiari dietro una preghiera, il tuo sorriso pulito che non vedrà piu’ sera in questa inutile guerra senza piu’ frontiere.
Tu per il calcio, un altro per la fede, un altro ancora per le armi e poi territori, etnie e rancori e possessi e inutili ragioni accampate per far fuori l’altro che è vestito come te, giovane come te, da sposarsi come te.
I tuoi confetti sono bastarde pallottole entrate e mai uscite la partita doppia della vita poi non torna più.
Si piange tutt’insieme, si urla tutt’insieme, ci si ritrova tutti insieme attorno a feretri che nessuno vorrebbe più.
Gira la palla, a volte si fa gol, si esulta e poi si torna a casa da qualcuno che ci aspetta.
E’ forte il desiderio di amore, amico mio, eppure ancora una volta piangiamo di dolore.
Scusami se non son venuto, la mia guerra mi ha portato altrove tra polvere secca e suoni fintamente colorati, riposa all’ombra di un pino che sa di mare, di vento, di fiori selvatici e erbe che possano lenire quella rabbia che resta a chi resta, a chi si domanderà perchè, a chi si sveglierà e non ti troverà e alzerà gli occhi al cielo mentre altre granate scenderanno ad offendere la sera.
Noi intanto qui si spera.
Peppe Lanzetta
* Come sempre, Peppe Lanzetta ha fotografato una situazione che è sempre in bilico fra la disperazione più profonda e la speranza più flebile.
Un mondo migliore è possibile? Anche a Napoli, in Campania, nel Sud d’Italia?
E’ possibile andare allo stadio per una partita di calcio o per un concerto o in discoteca ed essere certi di ritornare incolumi a casa?
Nel lontano 1977 l’Inter Club Napoli “dal Vesuvio con Amore” lanciò la sua battaglia contro la “violenza negli stadi”, portata avanti con i pochissimi mezzi a sua disposizione: conferenze-dibattito, mostre cartellonistiche, interventi radiotelevisivi, incontri con altre tifoserie. Da allora i morti per la “violenza negli stadi” non si contano più, da Vincenzo Paparelli a Ciro Esposito!
Ecco perchè l’Inter Club Portici “22 Maggio” ha chiesto al Comune della Città Napoletana l’intitolazione di una piazza, di un largo, di una via, di un viale, di un vialetto da intitolare alle “Vittime della violenza negli stadi”.
Per non “abbassare la guardia”, per non dimenticare nessuno!