Venerdì 17 settembre scorso è uscito il terzo lavoro discografico di Valerio Bruner!
Dopo “Down the river” (2017) e “La belle dame” (2020), è nato “Someday”.
Bruner, che mi aveva colpito per “Hey bartender”, “Stay” e “She” sopra tutte, ora ci presenta “Forget about you”, “Sloppy Sue”, “Mercy”, “Someday” e “Rain Man”: cinque pezzi per 18 minuti di musica realizzata da chitarre acustiche ed elettriche, un basso, una batteria. Il risultato è molto “americano”, che, a tratti, ricorda molto Bruce Springsteen, punto fermo di Valerio, alla pari di John Cash e Jim Morrison.
La copertina del disco è stata realizzata con uno scenario di acque calme e silenzio tutt’intorno: ciò per creare un’atmosfera bucolica con il nostro seduto a suonare la sua chitarra, a rincorrere i suoi pensieri, le sue emozioni, vicino all’acqua…
Per poi creare “Someday”, tiratissima, tostissima, rock-punk-reggae tutt’insieme; ma tutti i testi dei cinque pezzi narrano storie in cui Valerio permette di entrarci…
Ecco perchè definirlo semplicemente musicista è semplicistico: Bruner è anche giornalista e scrittore.
Le storie da lui raccontate sono sempre vite complicate, gioiose anche se non mancano rimpianti e riscatti; ogni sua canzone è uno spaccato di vita che sa di amore, passione, rabbia o disperazione. Canta di personaggi che, spesso, molto spesso, vivono ai margini della società, nelle prossimità di un fiume che, lento, scorre inesorabile, come i poeti vagabondi o le prostitute di periferia, persone sempre ricche di aneddoti, racconti e Ammore, quello con due emme come si dice a Napoli…
Ogni storia, un viaggio: nei ricordi, nelle emozioni, nei sentimenti di ognuno di noi.
Un disco che vale la pena acquistare ed ascoltare: probabilmente, prossimamente, Valerio sarà Ospite al Cral Circumvesuviana di Napoli Porta Nolana per presentare “Someday”, anche se in versione acustica.
Tutto questo per una Serata Rock, dinamica, coinvolgente…
EMILIO VITTOZZI
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