Si è tenuto presso l’Art Cafè di Pompei la presentazione del libro bianco di Sel Campania The Cosentinos L’educazione sentimentale del Pdl in Campania. L’incontro ha visto la presenza di Tonino Scala responsabile enti locali di sel e autore del testo. The Cosentinos oppure Vendola è stato questo il tema sul quale si è focalizzato il dibattito in un sabato mattina a ridosso delle primarie del centrosinistra. Sono intervenuti tra gli altri Franco Camera, Mimmo di Casola,Pina Piedepalumbo e Martina Savarese. Un titolo a metà tra la saga mafiosa dei Sopranos e Flaubert, arriva il libro bianco sulla faida interna al Pdl, “The Cosentinos”. Centotrè pagine che disegnano una politica malata, fatta di dossier aggio e colpi bassi. Cinque facce in copertina nera, volti del centrodestra campano. Il romanzo criminale percorre le vicende di 17 protagonisti tutti del Pdl. In prima fila, naturalmente Nicola Cosentino, Luigi Cesaro e Marco Milanese. “In questi anni abbiamo assistito ad un assalto alla diligenza da parte di uomini pronti a costruire partiti, liste, consenso col solo obiettivo di intercettare parte consistente della spesa pubblica. Non bisogna soffermarsi però solo sulla questione Cosentino si, Cosentino no. È vero, trattasi di vicenda ingombrante, fulcro dell’azione politica del partito di maggioranza relativa nel paese. Il PDL della Campania, si è identificato nel suo coordinatore Cosentino per troppi anni. Il Pdl è stato Cosentino in questi anni, un uomo che ha rappresentato in modo palpabile colui che senza concorrenti aveva il potere reale di quel partito, nella costruzione dei gruppi dirigenti, nell’articolazione dei rapporti nazionali, nelle scelte di candidature. Questo uomo che la magistratura accusa di essere il referente nazionale della camorra ha diretto il partito che governa quattro province su cinque, diverse città capoluogo e la Regione Campania. C’era bisogno dell’azione della magistratura per sostituire Cosentino dal ruolo di coordinatore regionale? La questione è Cosentino, ma non è solo Cosentino. La vicenda riguarda tutti noi. Troppi gli uomini che in questi anni hanno condizionato le amministrazioni locali, regionali e nazionali. Oggi la questione prioritaria è ridare credibilità alla politica nel suo insieme”. Ha affermato Tonino Scala. Il titolo fa il verso a “I Sopranos”, serie tv americana sui mafiosi. Solo che questa nonè fiction, ma cronaca. “The Cosentinos”, libro bianco di Sel, debutta proprio durante il congresso Pdl. Duro, anche irridente. CENTROTRÉ pagine. E in quel titolo che strizza l’ occhio allo spot televisivo, fa capolino anche l’ immancabile busta nera dell’ immondizia. Il “libro bianco” di Sel è, in realtà, una cupa rassegna di circostanze, vicende, storie – non solo processuali – legate al degrado e alla carenza di crescita del territorio provinciale e campano. I cinque volti che campeggiano sulla copertina di “The Cosentinos”- Nicola Cosentino, appunto, e poi Luigi Cesaro, Marco Milanese, Mario Landolfi e Alberico Gambino – guidano sì verso i profili degli inquisiti tuttora potenti, ma tratteggiano in sintesi il quadro della politica malata ma non arrestata, della Campania che agonizza nella crisi ma non trova lo scatto per cambiare pagina. Un racconto che mette insieme note inchieste giornalistiche, aggiunge note politiche, tratteggia la leadership che ha inciso, spesso irrimediabilmente, su alcuni territori che ricadono sotto il governo di centrodestra degli ultimi anni. “Che dire The cosentino oppure Vendola” è la battuta finale di Tonino Scala a conclusione della mattinata.
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