Un atto d’amore «…Mi son visto di spalle che partivo…» Tra scegliere e restare ho preferito il mare

Più che un libro è un’esigenza, un atto d’amore di un poliziotto barricadiero, Francesco Paolo Oreste, che ha deciso di difendere la sua terra invasa prima dall’indifferenza che dai rifiuti. Un uomo di stato che ha deciso di stare dalla parte della sua Boscoreale quando lo stato, nel modo più illegale, sversava rifiuti in una discarica abusiva resa legale per decreto nel Vesuvio. Si nel cono del Vesuvio, il vulcano più famoso al mondo, nella bocca del gigante a ridosso di città. Perché da noi le case stanno fin sopra al gigante che sarà pure buono ma è pur sempre un vulcano attivo! Case, tante case. Tante case, cemento e munnezza che si confondono. Restare o partire in/da una terra martoriata che aspetta un nuovo giorno dopo una lunga nottata. Racconti, racconti di una terra che andrebbe raccontata e letta con attenzione. Mi son visto che partivo un titolo che riprende una canzone di De Andrè per salvare le anime di una terra che non ha colpe se non quello di essere vittima di un terremoto continuo. Un atto d’amore nei confronti di una terra seviziata dalla criminalità, in cui, però, c’è chi trova la forza di reagire e sceglie da che parte stare, anche se questo costa sacrifici e fa male. Ma è il prezzo che bisogna pagare per sentirsi davvero liberi.

Tonino Scala

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