Giovedì 22 settembre prossimo, grande festa nel cuore della Pignasecca, in Vico San Nicola alla Carità, adiacenze Via Toledo, dove c’è una trattoria veramente degna di una sosta a pranzo o a cena (chiusa solo la domenica sera)!
Nel sottosuolo de “La Vecchia Cantina”, in una vera cantina naturale, tra grotte e cunicoli veramente affascinanti, si inaugurerà un posto dove si degusteranno vini italiani con salumi e formaggi campani.
Il progetto amplia l’attività de “La Vecchia Cantina”, i cui locali, nel 1800 circa, erano la sede della torrefazione del “Caffè Greco”, un prodotto assai rinomato all’epoca.
In seguito gli stessi divennero una cantina vera e propria, grazie alle mura spesse atte alla conservazione del vino, come si potrà vedere scendendo la scaletta a chiocciola, interna al locale, che porta nella vera e propria “Cantina del Contadino” con antiche botti, sedie e tavolini, antichi strumenti, il tutto ideato da Salvatore Iodice di “RiciclArt”.
Nelle intenzioni della Direzione la “Cantina del Contadino” dovrà diventare un punto di riferimento, un luogo di raccolta per tutti coloro che amano bere un bel bicchiere di vino e mangiare qualche salume, prosciutto, formaggio e pane, in tranquillità, senza la frenesia della vita quotidiana (che continua frenetica sulle nostre teste), caso mai con piacevole “musica dal vivo”.
Da oltre 8 anni la gestione de “La Vecchia Cantina” è affidata a Mamma Patrizia e allo Chef Mimmo in cucina e ad Antonio nelle due sale.
La clientela è variegata: c’è il napoletano e si trovano turisti provenienti da ogni dove, soprattutto per la postazione strategica della trattoria, veramente a due passi dal Centro Storico di Napoli.
Il menù è veramente partenopeo, meridionale e su prenotazione (081-5520226) si possono gustare anche altri piatti, ma il fiore all’occhiello è “la genovese di Mamma Patrizia”, considerata una delle cinque migliori fra i ristoranti di Napoli!
Dal 22 settembre, andare alla “Cantina del Contadino”, sotto la “Vecchia Cantina” alla Pignasecca, sarà proprio come percorrere un pezzo della “Napoli sotterranea”…
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