Secondo le statistiche, in Italia sono oltre mille le famiglie che hanno avuto un proprio parente ucciso dalla malavita organizzata.
Di queste, cento vivono in Campania e settanta nella sola città di Napoli.
Sono numeri che devono far riflettere, sempre, comunque, anche a riflettori spenti.
Quest’anno la XXIV Giornata Nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si terrà a Padova, come sempre il 21 marzo, il primo giorno di primavera…
In quel dì, in tutt’Italia, ci saranno tante manifestazioni di piazza: al Nord e al Sud, ad Est e ad Ovest del nostro bel Paese.
Credo che sia compito di tutti, nessuno escluso, far comprendere ai distratti, ai meno attenti che abbiamo il dovere di ricordare tutte le vittime innocenti e di legare alla memoria un senso concreto di impegno altrimenti il ricordo diventa soltanto retorica!
Il mio fraterno amico Tonino Scala mi ha fatto conoscere, prima di una manifestazione al “Teatro Bellini” a Napoli, Carmela, moglie di Giuseppe Veropalumbo, ucciso il 31 dicembre 2007 a Torre Annunziata da un colpo di pistola vagante sparato da un camorrista locale.
Sempre Tonino mi presentò i familiari di Nicola Nappo, ucciso il 9 luglio 2009 a Poggiomarino, prima di una presentazione del libro “Quella sporca dozzina”.
Armando Simeone, dal canto suo, nell’invitarmi a presentare una manifestazione al “Cinema Modernissimo” a Napoli, mi fece conoscere Maria, moglie di Giuseppe Riccio, ucciso il 17 dicembre 2005 a Capodichino da un commando di camorristi che volevano far fuori il titolare della pizzeria dove lavorava il ventiseienne Giuseppe.
Mia nipote Maria Teresa Nicastro, leader del Presidio di Libera Vomero-Arenella, in un certo senso mi ha fatto conoscere Petru Birladeanu, fisarmonicista rumeno ucciso il 26 maggio 2009 da un colpo di pistola vagante esploso durante una stesa camorristica a Montesanto. Il Presidio lo commemora ogni anno e si è profuso molto affinchè la Stazione dell’ex Cumana fosse intitolata a lui, ennesima vittima innocente di camorra. La sua fisarmonica è lì conservata in una teca esposta al pubblico. In occasione del nono anniversario declamai una toccante poesia di Tonino Scala con il supporto musicale della fisarmonica e della tammorra di Valerio Iermano.
Ma tutte, e sottolineo tutte, le Vittime innocenti di camorra, sono degne di una menzione, di un ricordo, di una preghiera.
Affinchè le loro morti non siano morti inutili…
EMILIO VITTOZZI
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