Zero waste con Paul Connet

Il concetto di Rifiuti Zero non è un principio filosofico bensì una realtà che ha preso piede in molte aree italiane. Sel, all’atto dell’approvazione della legge regionale con un mio emendamento, introdusse tale principio tra le tante polemiche. Con attacchi da destra e da sinistra. Ci furono addirittura conferenze stampa per dire che in Campania era questa filosofia a creare la crisi. I signori del No avevano rovinato quella legge. Una legge che non votai perché l’unico principio serio era il rifiuti zero c’era la provincializzazione ed il ciclo era incentrato sull’incenerimento. Oggi per fortuna dopo altri 3 anni di crisi sembra che ci si stia imboccando sulla giusta strada, almeno a parole, ma è già un passo in avanti. La strategia “rifiuti zero” è un metodo che mira a raggiungere il riciclaggio del 100 per cento dei rifiuti, ritirando dal commercio tutti quei prodotti che non sono riciclabili.
L’idea nasce da Paul Connett, professore emerito di chimica ambientale all’Università St Lawrence di Canton, New York, si è messo all´opera assieme ad una equipe di cittadini e ricercatori, per sviluppare e mettere in pratica la teoria del “zero waste”, rifiuti zero.
Gli inceneritori sono un grosso affare, si sa. Un business enorme che fa gola a molti, attira gli investimenti della criminalità organizzata di imprenditori senza scrupoli. Ergo gli inceneritori si devono fare. Poco importa se emettono diossine e polveri sottili, contaminano i terreni circostanti, causano ovunque aumenti di tumori, linfomi e leucemie.
C’è la possibilità di passare dalle parole ai fatti ed aderire come città all’accordo fatto tra i comuni vesuviani.

Paul Connett  l’altra sera con la sua tappadi Castellammare ci ha fatto comprendere com’è ssemplice applicare un principio che non è filosofico bensì concretezza.

ecco la sintesi dell’incontro

Paul Connett, il settandaduenne scienziato statunitense, professore di chimica e tossicologia alla St. Lawrence University,  fondatore della strategia Rifiuti Zero (zero waste) è stato ospitato l’altra sera  a Castellammare di Stabia nei locali della parrocchia del Carmine, per parlare di rifiuti zero. L’incontro ha visto la presenza di numerosi cittadini, di associazioni e di politici locali tra i quali Tonino Scala Sel, Nicola Cuomo Pd, Alessandro Zingone Sel, Toni Pannullo Pd, Lello Gargiulo  ex consigliere. Ad  introdurre i lavori è stato Franco Matrone un medico e rappresentante della Rete dei Comitati Vesuviani, che è una delle realtà che da più anni in Campania lotta per un ciclo virtuoso dei rifiuti. Paul Connett  è l’ideatore di un progetto che sta trovando applicazione su scala planetaria, nel suo intervento affascinate e concreto ha spiegato i punti cardine della propria visione del ciclo dei rifiuti. Ecco quali sono state le parole e i concetti, che l’autore americano ha sviscerato nel corso del suo lungo intervento.

“Rifiuti zero è un trampolino per la sostenibilità ambientale ma, più in generale, per la rinascita del pianeta. Il Porta a Porta è il trampolino per rifiuti zero e rifiuti zero è un trampolino per la sostenibilità. Tutto ciò non è complicato ma necessita della miglior organizzazione, fortificata da educazione, istruzione, informazione e progettazione. Gli impianti necessari possono essere tranquillamente fatti a Napoli ed in provincia con un basso impatto ambientale e tutto ciò che sarà investito in rifiuti zero, resterà sul territorio a beneficio della comunità locale. Rifiuti zero è anche occupazione.  Invece di spendere risorse in impianti inquinanti, occorre destinare tali fondi a ricerca e scuola. Abbiamo distrutto il pianeta, non c’è speranza, non c’è futuro. Abbiamo distrutto foreste, prosciugato oceani, l’effetto serra aumenta e potrei andare avanti. Paul Connett  ha fatto capire con il suo intervento che la strategia migliore si persegue quando cittadini e istituzioni lavorano assieme, dalla stessa parte, come per esempio a San Francisco. Lì vivono 850.000 persone e lo scorso anno si è raggiunto il 78% di raccolta differenziata. Questo perché politici e cittadini lavorano assieme. 10 sono i passi da percorrere per arrivare a rifiuti zero.  Passo 1: coinvolgere la gente perché il problema dei rifiuti riguarda tutti. Passo 2: porta a porta, ma non quello di Bruno Vespa! – risata compiaciuta dei presenti -. Passo 3: compostaggio. Passo 4: riciclaggio. Passo 5: centro riuso e riparazione dei materiali riciclabili. Passo 6: attività per ridimensionare alla fonte la produzione dei rifiuti. Passo 7: incentivi alla riduzione nella produzione dei rifiuti. Passo 8: costruire davanti a ogni discarica, un sistema di screening dei rifiuti, in modo da gettare in discarica solo ciò che è strettamente necessario. Quindi, studiare ciò che va in discarica perché si inducano le imprese a non incappare in errori di progettazione. Quando qualcosa finisce in discarica, è sempre per un difetto di design o progettazione. Serve inoltre separare e riciclare quanto più possibile, dato che si possono recuperare scarti tossici e parte organica da triturare e stabilizzare, prima di usare come copertura della discarica. I cittadini, visto che il problema di ogni rifiuto sta nella progettazione, devono chiedere progetti industriali adatti alle esigenze del nostro tempo. Passo 9: miglioramento della progettazione industriale e dunque vincere eventuali resistenze dei produttori. Passo 10: utilizzo parsimonioso delle discariche per poterle poi chiudere progressivamente”.

 

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